Dorohedoro

Hole, un quartiere oscuro, decrepito e disordinato dove i forti predano i deboli e la morte è un evento ordinario, è tutt’altro che adatto al nome che gli è stato dato. Un regno separato dalla legge e dall’etica, è un banco di prova per gli utilizzatori di magia che lo dominano. Essendo una razza che occupa i gradini più alti della loro società, gli utilizzatori di magia considerano gli abitanti di Hole niente più che insetti. Assassinati, mutilati e sottoposti a esperimenti senza pensarci due volte, gli impotenti abitanti di Hole ingombrano quotidianamente i corridoi dell’ospedale di Hole. Possedendo libero accesso da e verso il pozzo nero e con poche sfide alla loro autorità, gli utilizzatori di magia appaiono indomabili alla maggior parte, tranne che ad alcuni. Kaiman, più rettile che uomo, è uno di questi individui. Li dà la caccia in una distratta ricerca di risposte con solo un fidato paio di baionette e la sua immunità alla magia. Maledetti dal suo aspetto e tormentati da incubi, gli utilizzatori di magia sono il suo unico indizio per riportare la sua vita alla normalità. Dato che il suo ostacolo più grande è lo stomaco, la sua compagna Nikaidou, che gestisce il ristorante Hungry Bug, è la sua più grande alleata. Ambientato in un mondo cruento dal design infernale, Dorohedoro riesce a creare una sana miscela di commedia e spensieratezza con morte e carneficina. Prendendo un sacco di colpi di scena mentre segue le vite dei residenti di Hole, intreccia un mondo unico di origine ultraterrena e aspetto tetro, non adatto agli schizzinosi o facilmente disturbati.