Attack on Titan: i dettagli che lo rendono speciale

L’anime de “L’attacco dei giganti” è terminato dopo 10 anni, regalando fortissime emozioni a tutto il pubblico, con un finale che ha diviso inizialmente i lettori del manga, ma che ha fatto rivalutare a novembre l’intera opera grazie alla versione animata che ha subito da parte di Isamaya stesso delle migliorie, senza andare ad alterare la trama iniziale.

All’interno dell’opera si nascondono però numerose circostanze che danno un tocco di unicità e che descrivono a pieno l’attenzione che il mangaka ha deciso di riservare a questo titolo, facendoci stupire anche per i più piccoli dettagli.

Con la premessa che questo articolo conterrà numerosi spoiler della serie, procediamo con l’analisi.

La versione Blu-Ray

A quanto pare, tra la prima versione andata in onda e quella arrivata in seguito in formato Blu-Ray c’è una piccola differenza: ricordate la scena in cui Eren e Zeke si ritrovano a ripercorrere l’infanzia del protagonista attraverso i ricordi e prima di lasciare la casa Eren porge un ultimo sguardo alla scena?

Ebbene, nella prima versione andata in onda il nostro antieroe sembra avere uno sguardo di amarezza nei confronti della situazione, mentre nel Blu-Ray l’espressione muta notevolmente, facendo trasparire un senso di nostalgia e malinconia nei confronti della stessa.

Attack on Titan The Final Season Part 2 Episode 4 Blu-Ray Comparison -  YouTube

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I 139 capitoli

Anche il numero dei capitoli che compongono l’opera non sembra esser del tutto casuale, infatti, come riporta il sito Oroscopissimi: “Simbolicamente, il numero 139 è associato al mistero della morte. Quando parliamo di morte nel regno esoterico o spirituale, la identifichiamo con un cambiamento, non con una fine. […] Il numero 139 in numerologia è associato a cambiamenti, eventi o situazioni impreviste che ad un certo punto possono essere assimilate ad una “morte spirituale”, la “morte simbolica”, qualcosa di difficile da accettare, ma nella maggior parte dei casi è un percorso, un’evoluzione verso uno stato di migliore comprensione e crescita personale.”

E ripartendo da queste parole comprendiamo come il numero sia collegato ad Eren, che come sappiamo ha sacrificato sé stesso per donare un futuro migliore ai suoi compagni.

Gli occhi rossi di Eren

In una delle scene finali, quando Mikasa sta per porre fine alla vita di Eren, si può notare come egli abbia tenuto gli occhi chiusi durante la durata della “Rumbling”, per poi aprirli solo quando Mikasa si manifesta davanti a lui per l’ultima volta, mostrandoci i suoi occhi rossi, che simboleggiano la tristezza dovuta al pianto del personaggio a causa della consapevolezza rispetto agli eventi che aveva causato.

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Mikasa è più bella dal P.O.V. di Eren

Sembra che quando Mikasa viene mostrata sullo schermo dal punto di vista di Eren, ella risulti più bella, a simboleggiare chiaramente i sentimenti che il protagonista provava per lei.

Reiner e Bertholdt

Prima della fatidica scena in cui Reiner decide di punto in bianco di rivelare la vera natura di lui e Bertholdt ad Eren, lasciando tutti quanti spiazzati, i due avevano già avuto modo di anticipare questo particolare: infatti, nella scena in cui i due, insieme al resto del gruppo, si trovano in cima ad una torre, accerchiati dai giganti, percependo il pericolo, si mettono in posizione per effettuare una possibile trasformazione, solo che posizionata in secondo piano rispetto al focus della scena principale che fa passare inosservato questo dettaglio.

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È Armin a narrare la storia?

Come afferma Armin nel corso dell’opera, egli non è mai riuscito a stare al passo di Eren e Mikasa quando sin da piccoli correvano per i prati e allo stesso modo, da anziano, è rimasto l’ultimo in vita dei tre e, a quanto pare, in una delle scene finali dell’anime si può notare come un anziano Armin si rechi alla tomba di Eren e Mikasa, avendo anche così modo di essere colui che ha annotato tutti gli eventi che vengono poi narrati, tanto che in una scena della quarta stagione si può vedere come, mentre Eren viene detenuto in carcere, Armin sia lì intento a scrivere su dei fogli quello che viene detto dal nostro antieroe.

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Il foreshadowing

Con questo termine intendiamo un avvertimento o un’indicazione di un futuro evento, che tende quindi all’interno dell’opera ad anticipare certi avvenimenti. Di fatto “L’attacco dei giganti” è costellato di questi dettagli.

In un panel del manga si può notare come in realtà noi stessimo già assistendo agli eventi narrati dai ricordi di Eren: infatti, mentre egli è nella sua forma da gigante e ha momentaneamente perso il controllo delle sue azioni, sullo sfondo si possono notare due figure di spalle che sembrano guardare dentro una casa attraverso una finestra; si tratta proprio di Eren e Zeke, che stanno girovagando per ricordi.

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Oltre a questo, nell’anime è possibile notare la figura di un Eren adulto posizionata sempre in secondo piano rispetto agli eventi principali che scorrono, andando così a confermare questo aspetto di AoT.

Immagine presa da Reddit

La “Rumbling” ci è stata anticipata già nelle stagioni precedenti all’ultima, in tanti modi. Uno di questi, e forse il più particolare, è il momento in cui il corpo di ricerca viene premiato dalla nuova regina, Historia, e nel frame in questione, oltre a tutta la vicenda del baciamano di Eren che realizza e comprende quale sarà l’esito della vicenda, si può notare come la medaglia che viene consegnata ad Eren è un palese richiamo alla forma che egli assume durante la marcia mortale.

I found another foreshadowing event by isayama. : r/ShingekiNoKyojin

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E se vi dicessi che sappiamo sin da subito che Eren in realtà è in gigante? Come tutti ricordiamo coloro che sono dotati di questo potere, nel momento in cui rigenerano le proprie parti del corpo, emettono un fumo che evidenzia la parte in questione. In uno dei momenti iniziali dell’opera, Eren si procura una ferita alla testa durante l’addestramento e mentre riposa emette un leggero fumo dalla testa, anticipando quella che sarebbe stata la sua successiva trasformazione.

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La coppia con il bambino

Mentre Eren si trova a Marley e passeggia, prima di realizzare che avrebbe un giorno ucciso tutti coloro che lo circondavano in quel momento, nota una coppia la cui moglie porta in grembo un bimbo. Un interessante dettaglio portato avanti nella serie è che nella scena di devastazione che i giganti portano avanti, la stessa donna che ha ora partorito fa scorrere sopra le teste delle altre persone il proprio bimbo per evitare che finisca come lei nel burrone.

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La consapevolezza di Eren

In una delle scene più tristi della serie, nel momento della morta di Sasha sul dirigibile, quando ad Eren viene comunicata la notizia da Connie, egli non sembra essere troppo turbato dalla cosa, facendo solo una smorfia, tanto che Connie si lamenterà del fatto che Eren sembri quasi non essere interessato alla morte dell’amica. Quella smorfia in realtà simboleggia la sempre più effettiva consapevolezza del fatto che gli eventi stavano procedendo verso il destino di cui Eren stesso era già a conoscenza.

Immagine presa da Reddit

La tomba di Eren

Se vi siete chiesti cosa ci sia scritto sulla tomba di Eren, ecco il contenuto del messaggio: “Here forever rest peacefully my most beloved, my dear”, che lascia un forte significato evidenziando l’amore che Mikasa provava per Eren, tanto che nelle scene finali la vediamo ancora con la sciarpa, ormai anziana, mentre riposa in pace vicino alla tomba del suo amato.

Le rose di Mikasa

La teoria in questione tratta del linguaggio dei fiori. Mikasa, infatti, porta sulla tomba di Eren quattro fiori, a simboleggiare che l’amore che prova per lui è eterno e che nessuno potrà mai intromettersi.

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Inoltre, nella scena in cui si vedere Mikasa morta di vecchiaia, si può notare come ella indossi un anello, che oltre a voler simboleggiare un matrimonio, può anche rappresentare un segno di castità, al fine di rimanere sempre fedele ad Eren (anche perché nessuno dei personaggi nella serie sembra indossare anelli che riconducano ad un possibile matrimonio).

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Solo nel manga, invece, nella stessa scena, si può osservare come Mikasa porti ancora delle bende al polso: all’inizio dell’opera la madre dice a Mikasa di togliersi le bende solo qualora avesse avuto un figlio biologico per tramandare il segno degli Ackerman e, quindi, il bimbo che si vede in una scena del manga non sarebbe suo, ma eventualmente adottato.

Il bambino con il cane

Nelle ultimissime scene dell’anime si vede il bambino che si avvicina all’albero che ha dato inizio a tutta la vicenda e, oltre a simboleggiare una ciclicità degli eventi, come a criticare il genere umano che non sembra mai imparare dai propri errori, lo si può notare indossare una sciarpa rossa, che noi tutti ben conosciamo e che ricorda molto quella di Mikasa. Sarà quindi collegato in qualche modo?

Who is the boy at the end of Attack on Titan? Mystery character, explored

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Il nostro mondo riflesso in AoT

Secondo una teoria molto particolare, la mappa del mondo di AoT potrebbe in qualche modo riflettere la nostra realtà. Nel dettaglio, vi sono due circostanze che vanno ad unirsi in questa spiegazione, una geografica, dato che si parla dell’isola del Madagascar, e una storica, che comprende il partito nazista. Questi due elementi vanno a formare il cosiddetto “Piano Madagascar”, concepito proprio dal governo della Germania nazista col fine di trasferire l’intera popolazione ebraica dell’Europa sull’isola.

Anche se leggermente forzata come teoria, possiamo sicuramente vedere come in qualche modo l’opera di Isayama rifletta questa componente storica.

L’opera riserva assolutamente altre particolarità per il pubblico.

Per la sola tematica del foreshadowing all’interno di AoT andrebbe stilato un articolo a parte, ma per il momento ci fermiamo qui.

Grazie mille per aver letto questo articolo e buon anno nuovo!

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